In poco più di un anno Lievità si è affermata presto tra le migliori pizzerie di Milano. Aperta nella primavera del 2015, anticipando di poco l'inaugurazione di Expo 2015, l'insegna di Giorgio Caruso si è presto distinta per la qualità degli impasti e l'attenta scelta delle materie prime. Giorgio Caruso è stato un pioniere "nel panorama milanese con un modo completamente nuovo di intendere, preparare, gustare e digerire la pizza. Più sfiziosa e nutriente, ma allo stesso tempo sorprendentemente leggera e digeribile. È proprio la ricerca della perfezione che ci ha guidati alla riscoperta dei metodi dell’antica tradizione napoletana" (fonte: Sito web di Lievità) Il forno a legna è insostituibile, ma qui la cottura ad alte temperature è attenta, veloce e controllata. L'impasto è preparato con Farina Petra in purezza a lunga maturazione (24/48h) con lievito madre auto prodotto partendo dalla macerazione dei fichi. Gli ingredienti selezionati rappresentano quanto di meglio può offrire il territorio campano. Marchio di fabbrica di Lievità e di Giorgio Caruso è diventato infatti il "Trasformismo della Margherita": la più classica delle pizze viene declinata in nove diverse combinazioni di pomodori e latticini, guidando il cliente tra differenti equilibri di acidità, dolcezza e gusto. Per esempio Il pomodoro giallo del Vesuvio è abbinato alla ricotta, il Tigrato con la provola, quello del Piennolo con la mozzarella di bufala e così via. Una carta che si allarga a proposte gourmet che variano con regolarità ogni due settimane, offrendo topping con i migliori prodotti di stagione: come la Baccalà con filetti di baccalà, pomodorini del Piennolo del Vesuvio DOP, capperi di Salina BIO, composta di cipolle Alifane e Casavecchia, provolone del Monaco DOP, olive nere caiazzane e basilico fresco. O la Fiori di Zucca con pomodori gialli del Vesuvio, fiordilatte di Agerola, fuori di zucca e pepe nero. O la Capperi che Pizza, senza formaggi o latticini, con il pomodorino Miracolo di San Gennaro di Gragnano, capperi di Salina, le olive nere di Caiazzo, l’aglio rosso di Nubia, l’origano del Matese e il basilico fresco.