Valentino Tafuri: sacco della mia farina I sacchi? Lui non li getta. Anzi. Li utilizza per accendere il forno. Ma non solo. Li valorizza, donando loro una seconda vita e trasformandoli in vere e proprie bag. Con tanto di cuciture a mano. “Certo. Non salviamo il mondo. Ma almeno è un inizio, un segnale. Un piccolo contributo a un’economia circolare e sostenibile”, spiega il giovane Valentino Tafuri, alle redini della Pizzeria 3Voglie di Battipaglia. La cittadina salernitana dove la mozzarella è un vero cult. Giusto per tornare a far focus sulla materia prima. Da rispettare, non sprecare ed esaltare. Come Valentino fa con tutti gli ingredienti, inclusa la farina. Traducendola in pizza e pane. L’una strettamente connessa all’altro. “Ho imparato a fare la pizza. Ma ho anche dovuto imparare a fare il pane. Per migliore la mia pizza”, ammette lui. Che prepara una pizza tonda dalla cifra napoletana, ma contaminata dall’arte della panificazione. Della serie, tutto torna. Pane, all’origine pure della pizza cilentana. Che Valentino eleva a 2.0, rendendola soffice, ariosa e leggera. Come una nuvola. Anche questo significa rielaborare la materia, senza perdere la memoria.