“Sa di buono. Questo vuol dire Soip Amaur”, spiega orgogliosa Marilena Mansi, raccontando il significato dell’insegna che guida con successo dal 2018, nel centro storico di Andria. Uno spazio nutrito dalla pietra, dagli archi, dall’eleganza, dalla naturalità e dal savoir-faire. Quello che ha Marilena nell’accogliere. Una storia d’amore e di famiglia. Una storia di passione (per la propria terra) e di visione (per il futuro). Una storia che ha visto Marilena - moglie di Antonio, produttore d’olio extravergine e titolare dell’azienda agricola Federiciana - prima far crescere i figli e poi far evolvere un ristorante che elegge al primo posto la qualità. Fra proposte che profumano di genuinità, già a partire dal loro nome dialettale. Pizze in primis. Pizze messe a punto con farina Petra. Vedi La Cioim D Roip, con mozzarella, cime di rapa, funghi cardoncelli e pomodorini datterini confit; La Porchett, con crema di zucca cotta nel forno a legna, porchetta di maiale, mousse di patata e coriandoli di cipolla rossa; La Salsezz, cui concorre la salsiccia di Andria; e la R’Aloiv, con stracciatella, mozzarella, pomodorini, crema di olive nere e tarallo sbriciolato. Mentre fra Le Intoccabili spiccano Lo Scampo, summa di tartare di scampi marinati, gelée di gazpacho, germogli di pisello, cialda di corallo e polvere di fava di cacao; la Ricordo del Deserto, complici carpaccio di pollo (cotto a bassa temperatura e speziato al tè nero), cipolla marinata, cialda di riso soffiato, gelée di lemongrass e salsa di rucola selvatica; e la Dulcis in Food, figlia dell’estro dello chef. E per iniziare, sentendosi davvero in Puglia? Fave e cicorie. Traduzione: fave in tre consistenze (in crema, in cialda e fritte), cicorietta ripassata in padella e mousse di pecorino al peperoncino.