GranAria: laboratorio di panificazione, luogo di sperimentazione, dinamica bottega. Così è la neonata insegna firmata Cristian Marasco. Sempre in Brianza e a breve distanza dalla più storica Grotta Azzurra. Uno spazio in divenire, dove nasce il pane, lievitano le focacce e fermentano le idee. “Tutta colpa del panettone. Certo, non avevo scelta. O lo chiudevo in un cassetto. Oppure prendevo più spazio e sposavo un nuovo progetto. Ma nella vita ho sempre preferito la salita, mai la discesa”, confessa Cristian Marasco. Che, inevitabilmente, opta per l’erta via. Affrontando l’ennesima sfida: aprire una seconda insegna a Merate, cittadina che lo ha accolto, onorandolo persino con un prestigioso riconoscimento (nel 2011) quale l’Ambrogino d’Oro. E lui, nato a Lecco ma dal dna campano, ne va fiero. Ripagando la comunità con una neonata attività: GranAria, in via Alcide De Gasperi 151. A due rotonde e a due semafori dalla Grotta Azzurra, l'headquarter di famiglia. Che sta per compiere i suoi primi quarant’anni e che conta due sorelle: a Garlate (near the lake) e a Bonate Sopra (in provincia di Bergamo). “A GranAria non ho voluto dare una definizione precisa. È un laboratorio di panificazione, di sperimentazione, di creazione. È la nostra naturale evoluzione. È uno spazio in costante divenire, dove fermentano e lievitano le idee. È un insieme di tante cose. È anzitutto un luogo di produzione, che alimenta i nostri tre ristoranti-pizzerie. È un luogo dove metto a disposizione la mia lunga esperienza. Ma è pure un luogo di educazione. In autunno, per esempio, mi piacerebbe organizzare dei corsi, far entrare le persone in laboratorio, spiegare i prodotti, affinché possano scoprire da vicino questo mestiere”. Un contenitore insomma. Dove nasce il pane (e non solo), dove si vende il pane, dove si conosce il pane...