Un ficus secolare fa da sentinella. Mentre le solide e storiche mura di Palazzo Chiaramonte, noto come lo “Steri”, concedono un’aura antica e autorevole a un ristorante che ha qualcosa in più: Quid Gusto Siciliano, a Palermo. “Siamo concentrati sulla nostra terra. Che cerchiamo di valorizzare sia in cucina sia sulla pizza”, spiega il pizzaiolo Davide Federico. “Per gli impasti utilizzo Petra 3 e Petra 5063”, precisa lui. Che, tenendo fede al motto “sbagliando s’impara”, ha raggiunto eccellenti risultati. E così, fra panelle, arancinette (ripiene di burrata, pistacchi e speck) e scaloppine di rana pescatrice al limoncello con concassé di pomodori e mandorle tostate, ecco pizze come la Sfinciona, con salsa di pomodoro, cipolla bianca appassita, acciughe, tuma, origano, mollica e olio extravergine; la Alicia, con fiordilatte, alici di Cetara, coppa di maiale, stracciatella, rucola e olive nere; e la Favignana, con mozzarella di bufala, lime, uova di tonno, bacche di pepe rosa, miele di ape nera sicula e menta. Non certo trascurando la Quid, complici salsiccia di maiali locali, friarielli saltati all’aglio e pepe e scaglie di pecorino primitivo; e la Mazarese, pan pizza con ricotta agli agrumi, gamberi marinati, coulis di frutti rossi, noci e menta.